Cuscini Posizionatori
Una fase importante di ogni intervento chirurgico è l’accomodamento del paziente sul tavolo operatorio. Esso deve mirare a garantire l’incolumità del paziente e un’esposizione ottimale del campo operatorio. Il corretto posizionamento da un lato agevola il lavoro del chirurgo (e di conseguenza può contribuire ad abbreviare la durata dell’intervento), dall’altro riduce il rischio che insorgano difficoltà respiratorie, ulcere, piaghe da decubito, lesioni nervose durante l’operazione. Infatti il paziente sottoposto ad anestesia locale o totale perde gradualmente conoscenza, capacità motorie o quantomeno sensibilità al tatto e al dolore. Egli non è perciò in grado di percepire e di reagire a stress meccanici o a stimoli esterni potenzialmente dannosi, sia legati alla posizione in cui è posto sul tavolo operatorio, che causati involontariamente e inconsapevolmente dal personale sociosanitario: attriti, sfregamenti, pressioni eccessive e prolungate, urti, ustioni. Sarebbe dunque opportuno scegliere dei dispositivi di posizionamento appropriati che garantiscano la corretta distribuzione della pressione e una ventilazione polmonare ottimale e mantengano il paziente nella giusta posizione per tutta la durata dell’intervento.
L’eccessiva pressione del corpo sul tavolo operatorio provoca una diminuzione del flusso sanguigno che, se protratta, può generare lesioni ai tessuti. Le lesioni più frequenti determinabili da un posizionamento prolungato non ottimale del paziente sul tavolo operatorio sono piaghe da decubito, alopecia e lesioni nervose.
La combinazione tra compressione, forze di taglio e sfregamenti, soprattutto in corrispondenza di prominenze ossee, può portare all’insorgere di piaghe da decubito. Le zone più a rischio sono quelle in cui le parti molli si ritrovano schiacciate tra piano d’appoggio e sporgenza ossea, ovvero – principalmente nel caso di paziente posto in posizione supina – osso sacro, bacino, talloni, anche, gomiti, colonna vertebrale, spalle.
Preannunciata da dolore, gonfiore ed essudato, l’alopecia postoperatoria è provocata dall’immobilità e dalla pressione prolungate nella zona occipitale del paziente e si manifesta generalmente entro tre giorni dall’intervento chirurgico.
Più difficile da determinare è l’incidenza delle lesioni nervose, maggiormente soggette a fattori contingenti variabili. I danni possono andare dalla temporanea perdita di sensibilità motoria alla paralisi permanente. Le aree più frequentemente interessate da queste complicanze postoperatorie sono plesso brachiale, nervo mediano, nervo ulnare, nervo radiale, plesso lombosacrale, nervo peroneo.
Le aree del corpo maggiormente a rischio possono variare a seconda della posizione chirurgica in cui viene posto il paziente. L’utilizzo di un materassino in gel o in schiuma poliuretanica che copra l’intera superficie del tavolo operatorio è consigliabile per ottenere una migliore distribuzione della pressione in tutto il corpo qualunque sia la posizione. Esso può eventualmente essere integrato con dei posizionatori specifici che proteggano e stabilizzino i punti critici.
In posizione supina ad esempio ad essere più esposte sono testa, spalle, osso sacro, gomiti e talloni, dunque in questo caso potrebbe essere buona norma utilizzare anche un poggiatesta (avvolgente in caso di Trendelenburg o Trendelenburg inverso o specifico per tiroide qualora sia necessaria l’iperestensione del collo), una lastra per coprire il reggibraccio, una protezione per il gomito, un sostegno per i talloni.
In posizione laterale è possibile dotare il tavolo operatorio di un cuneo con canale per l’inserimento del braccio che viene a trovarsi sotto il corpo del paziente, di una fascia protettiva per le caviglie e di tappetini o cuscinetti (pads) multiuso: uno per proteggere l’altro braccio (sia esso appeso all’archetto del letto operatorio o poggiato sul reggibraccio), uno per coprire il cuscinetto di spinta a livello dell’addome e uno per ammortizzare la pressione e la frizione tra le due gambe, soprattutto all’altezza delle ginocchia.
In posizione litotomica, oltre al materassino, al poggiatesta e a una protezione per braccia e gomiti, sarebbe senz’altro da considerare l’uso di pads specifici per coprire le staffe su cui poggiano gli arti inferiori.
In posizione prona si può usufruire di validi alleati. Esistono infatti poggiatesta specifici che consentano il passaggio dell’aria e di eventuali tubi endotracheali; posizionatori semicilindrici da collocare al di sotto del torace e del bacino per consentire l’espansione toracica e addominale, ma anche sotto le caviglie; cunei per il raggiungimento di una particolare inclinazione della parte superiore o inferiore del corpo. Tutti possono ovviamente essere utilizzati in sinergia con i pads protettivi per ginocchia, braccia e gomiti.
Materassini e pads quadrati possono essere un valido aiuto anche per aumentare il comfort e ridurre il rischio di lesioni da compressione nei pazienti costretti su sedie a rotelle. Per un maggior effetto antidecubito si può ricorrere a materassini e pads a rilievo, siano essi in gel o in schiuma poliuretanica.
LA GAMMA DEI CUSCINI POSIZIONATORI
Fonti:
Il posizionamento del paziente in sala operatoria, pubblicato su «www.area-c54.it», disponibile per il download all’indirizzo http://www.area-c54.it/public/il%20posizionamento%20del%20paziente%20in%20sala%20operatoria.pdf. [ultimo accesso giugno 2022]
Grada, MD, MS, Department of Dermatology, Boston University School of Medicine; T. J. Phillips, MD, Boston University School of Medicine, Piaghe da decubito (Piaghe da decubito; ulcere da decubito; ulcere da compressione; lesioni da compressione), articolo pubblicato su «https://www.msdmanuals.com» disponibile all’indirizzo https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/patologie-della-cute/piaghe-da-decubito/piaghe-da-decubito#. Ultima revisione/verifica completa ott 2019| Ultima modifica dei contenuti ott 2019. [ultimo accesso giugno 2022]
Agosta, A. Benedetti et alii, Indicazioni per il corretto posizionamento dell’assistito in sala operatoria, Centrostampa della Regione Emilia-Romagna, ottobre 2019. Il documento è scaricabile in formato pdf dal sito Sicurezza delle cure della Regione Emilia-Romagna http://salute.regione.emilia-romagna.it/assistenza-ospedaliera/sicurezza-cure/sale-operatorie-sicure-sos-net/ [ultimo accesso giugno 2022]